Quante volte entrando in un supermercato o anche solo in un piccolo negozio di generi alimentari vediamo prodotti che riportano in evidenza “senza lattosio” ? Ma tu che leggi, che acquisti e consumi quel prodotto, sei veramente sicuro di essere intollerante al lattosio?
L’intolleranza al lattosio accade quando manca o c’è un deficit di un determinato enzima lattasi in grado di digerire il lattosio. L’ enzima svolge il compito di scindere il lattosio in glucosio e galattosio. Non per niente, il primo alimento a cui si approccia un neonato è il latte e lo digerisce benissimo proprio perché ( quando si dice: “la natura pensa a tutto!”) è il momento di massima produzione di questo enzima. Dal momento dello svezzamento i livelli di questo enzima iniziano sempre di più a rallentare fino ad una netta diminuzione con l’avanzare dell’età. Proprio per questo i primi sintomi legati ad un intolleranza al lattosio compaiono in età adulta. Questo non esclude che anche i bambini possano soffrire di un intolleranza al lattosio, ma questo avviene raramente e la mancanza di questo enzima alle volte è congenita.
Cos’è il lattosio
Il lattosio è l’unico carboidrato contenuto nel latte ed è l’ unico carboidrato animale. Come hai letto bene, il lattosio è un carboidrato, semplicemente un disaccaride ( nasce dall’unione di un molecola di glucosio con una di galattosio).
Il lattosio è una molecola naturalmente presente nel latte ( di mucca, di capra, di asina e nel latte materno) e in tutti i suoi derivati. Nei formaggi il lattosio varia a seconda del grado di stagionatura. In quelli freschi e semi-freschi è maggiormente presente, mentre in quelli a lunga stagionatura può essere del tutto assente. Il lattosio lo ritroviamo anche nei prodotti in cui il latte è compreso nella formulazione del prodotto come merendine, torte, crostate, biscotti, gelati, ecc…
I sintomi se sei veramente intollerante al lattosio
In assenza della lattasi, il lattosio non può essere correttamente digerito dai microvilli del piccolo intestino. Il lattosio in sosta nell’intestino viene fermentato dalla flora batterica intestinale con produzione di fastidiosi manifestazioni di diarrea, gonfiore e gas intestinali.
I sintomi compaiono, generalmente, a distanza dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’indigestione. Possono essere: diarrea, gonfiore addominale, senso di eccessiva pienezza, flatulenza e meteorismo, leggero senso di nausea.
Il grado di malessere e l’entità dei sintomi dipende dalla quantità di lattosio ingerita e dalla soglia di tollerabilità legata al singolo individuo. La mancanza dell’enzima lattasi o un suo deficit porta ad una condizione in cui il lattosio non viene correttamente digerito e passa direttamente nel colon. In questa porzione anatomica sarà degradato dalla microflora residente per essere trasformato in idrogeno, anidride carbonica e acidi organici. La formazione di queste molecole è alla base della maggior parte dei disturbi intestinali. Inoltre, il lattosio non digerito richiama acqua nell’intestino e può causare diarrea.
Sei sicuro di essere veramente intollerante al lattosio?
Per essere sicuri che si sia veramente affetti da un intolleranza al lattosio bisognerà procedere ad un attenta diagnosi.
Un esame accurato, preciso e sicuro per togliersi qualsiasi dubbio è il breath test. Il test è non invasivo e abbastanza specifico. La procedura del test consiste nel somministrare lattosio ad un soggetto intollerante in tal modo sarà possibile rilevare se è presente una quota di idrogeno nel respiro esalato superiore a quella della prima somministrazione. Il test ha una durata di 2, massimo 3 ore. Per svolgerlo è solo necessario somministrare per via orale (ovvero bere) una soluzione di lattosio.
Se sei veramente sicuro di essere intollerante al lattosio, ti darò qualche dritta
L’unica cosa da fare è eliminare o ridurre il lattosio dalla propria dieta. In considerazione del fatto che ci ritroviamo ad affrontare un intolleranza l’insorgere dei disturbi dipenderà da una questione di lattosio tollerato. Questo fattore varia da un soggetto all’altro ed in base alla quantità di lattasi prodotta dell’intestino tenue.
In realtà, sbarazzarsi del lattosio eliminando del tutto solo latte, latticini e suoi derivati non è poi così semplice. Bisogna tenere in considerazione che tracce di lattosio possono essere presenti in cipolle, broccoli, uova e alquanto bizzarro anche nelle pere. Il latte ed i suoi derivati rientrano tra quegli ingredienti utilizzati nella formulazione di cibi pronti come: cereali per la prima colazione, biscotti, prodotti da forno, caramelle, purea di patate istantanea, miscele per frittelle, biscotti, torte, gelati. Il lattosio viene, spesso, utilizzato come additivo per la preparazione di alcuni insaccati e alle volte lo possiamo trovare anche nei farmaci e negli integratori.
Ragion per cui è sempre buona norma fare particolare attenzione non solo e alla formulazione del prodotto ma a sapere leggere con particolare l’etichetta degli alimenti.
Attenzione ad eliminare totalmente il lattosio
Chi autonomamente decide di eliminare il lattosio dalla propria quotidiana alimentazione potrebbe andare incontro ad un peggioramento nell’assorbimento di calcio e vitamina D. Quest’ultimo, di conseguenza, comporta un peggioramento dello stato di salute della mineralizzazione delle ossa. In virtù di questo motivo, solo se c’è una accertata intolleranza al lattosio sarà buona norma includere alimenti a basso contenuto di lattosio.
“Senza lattosio” non vuol dire che non c’è lattosio ma che la sua quantità è inferiore a 0,1 grammo su 100 grammi di prodotto.
Fai attenzione a quello che compri e alle scelte alimentari che fai, perché se non sei ben informato rischi di fare più danno dell’utile. Scelte consapevoli per un alimentazione consapevole.